PINNE
Resta il fatto che malgrado le mediazioni del commissario del Pd Matteo Orfini e del prefetto, i rapporti tra i due continuano ad essere complicati dall’imprevedibilità del sindaco-marziano che resterà nei Caraibi ancora per qualche tempo. A Renzi, ovviamente, l’atteggiamento del primo cittadino della Capitale non piace. «Vacanze troppo lunghe e troppo distanti specie in questo momento», continua a sostenere il renziano Michela Anzaldi. Ieri, durante la conferenza stampa seguita al consiglio dei ministri, il sottosegretario De Vincenti e il ministro Alfano hanno preferito sorridere evitando di dare un loro giudizio sulle esotiche vacanze del sindaco che scrive libri sotto l’ombrellone. Ancora meglio ha fatto lo stesso Renzi che non si è neppure presentato in conferenza stampa malgrado poco prima, in consiglio dei ministri, si fosse lamentato dei problemi di comunicazione che il governo ha: «Non comunichiamo abbastanza le cose che facciamo. Sono tante, ma non arrivano ai cittadini».
Evidentemente la soluzione su Roma, trovata dal governo e dal sottosegretario De Vincenti, non rientra per Renzi tra le cose di cui vantarsi personalmente. Almeno per ora. Almeno sino a quando la giunta Marino non darà quel segnale di svolta che si attende da troppo tempo. Aver evitato lo scioglimento per mafia della Capitale, il governo lo ritiene un successo, ma il complesso meccanismo che cintura il sindaco è da sperimentare e l’avvicinarsi del Giubileo rende il tutto ancor più complicato. Marino, dai Caraibi e in stretto contatto con la fedelissima assessora Alessandra Cattoi, si dice «soddisfatto» anche se non riprende l’aereo e non chiama il presidente del Consiglio.
OCCHIALI
Dal canto suo, Renzi incrocia le dita e spera di bissare con il Giubileo il successo dell’Expo anche se in questo caso le incognite sono molte e l’imprevedibilità di Marino, insieme a quella vaticana, potrebbero ulteriormente complicare le cose. Gli «otto ambiti», come li ha definiti Alfano, che passano sotto la giurisdizione del prefetto Gabrielli mettono sotto tutela non solo il sindaco ma anche tutto il Pd capitolino che in un colpo solo viene svuotato di ogni potere e si appresta a celebrare un congresso cittadino dopo una sconfitta politico-amministrativa non da poco e che gli innesti dei parlamentari del Pd, Causi e Esposito, aggravano.
Dotato di super-poteri che arrivano sin dentro la macchina amministrativa, il prefetto Gabrielli da ieri viene nuovamente indicato come possibile successore dello stesso Marino anche se l’interessato continua a negare interessi per la politica.
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