Scandalo negli Usa: «Il governo ha pagato le pensioni ai nazisti»

Scandalo negli Usa: «Il governo ha pagato le pensioni ai nazisti»
di Flavio Pompetti
3 Minuti di Lettura
Martedì 21 Ottobre 2014, 00:30 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 00:52
Aguzzini dei lager nazisti, torturatori dei prigionieri, sterminatori. Nel corso degli ultimi decenni il governo americano ha negoziato con decine di criminali della II Guerra mondiale che erano riusciti a rifugiarsi sul suo territorio e a confondersi con la popolazione.



Ha ottenuto che lasciassero volontariamente l'America, e come contropartita, ha promesso di pagare loro l'assegno mensile della pensione maturata negli Usa.



Un'inchiesta dell'agenzia di stampa Associated Press ha portato alla luce l'attività semiclandestina dell'OSI (Ufficio delle Inchieste Speciali), una divisione del dipartimento di Stato creata con il compito di dare la caccia ai criminali nazisti. L'agenzia fu creata nel 1964 quando si scoprì che l'ex kapò di un campo di concentramento tedesco, Hermine Braunsteiner-Ryan, viveva sotto false spoglie negli Stati Uniti. Il compito che le fu affidato fu quello di scoprire altri casi simili, e negoziare l'estradizione verso i paesi di provenienza.



INVESTIGATORI EBREI

La prima parte dell'attività è stata svolta con successo, e spesso con la collaborazione degli investigatori ebrei che avevano a cuore lo stesso compito. L'agenzia ha individuato più di cento ex militari delle SS rifugiati nel Nord America. Più difficile, anzi quasi impossibile, è stato convincere Germania, Austria, Ungheria e altri paesi europei a riprendersi i criminali, riaprire i fascicoli e le piaghe aperte durante il periodo nazista, e celebrare i processi.



D'altra parte i nazisti individuati non erano perseguibili in Usa perché i reati erano stati commessi all'estero. Gli investigatori si sono trovati davanti a persone che erano invecchiate lavorando in sperdute comunità della periferia americana, spesso ben integrati nella comunità locale, e che avevano maturato il diritto alla pensione. I sopravvissuti dell'Olocausto infine non sopportavano l'idea di saperli liberi, forse anche vicini di casa. L'Osi ha finito per adottare una soluzione salomonica: ha negoziato il regime pensionistico che avrebbe permesso agli ex nazisti di sopravvivere, li ha trasportati in aereo nel paese europeo di loro scelta, e qui ha ottenuto che essi rinunciassero volontariamente alla cittadinanza americana.



La pratica del "Nazi Dumping" (rottamazione dei nazisti) ha disseminato i paesi comunitari di almeno 66 ex criminali della seconda guerra, dei quali quattro sono ancora vivi e continuano a riscuotere il vitalizio americano.Tra loro c'è il guardiano di Auschwitz Jakob Denzinger, che nell'89 ha abbandonato la fabbrica di materiali plastici che aveva aperto in Ohio e si è trasferito in un podere sulla riva croata del fiume Drava. Un altro ex SS,il 95enne Martin Hartmann è tornato a Bernino dove vive in condizioni di anonimato. Persino l'ex comandante delle SS Michael Karkoc, scoperto l'anno scorso in Minnesota, potrebbe avere diritto a mantenere l'assegno se alla fine dell'inchiesta vorrà lasciare gli Usa.



La Casa Bianca sa quanto accade e ne è imbarazzata. L'amministrazione Clinton nel '97 cercò di sottrarre all'OSI questo strumento di trattativa, ma l'iniziativa fu bloccata dallo stesso Congresso Mondiale degli Ebrei, nel timore che la perdita di potere negoziale finisse per demotivare l'agenzia nel compito di cacciare gli ultimi SS in giro per gli Usa. Si è finito così con il tacere, mentre milioni di dollari del Tesoro Usa hanno confortato gli ultimi anni di vita dei criminali nazisti, e continuano a farlo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA