James Bond paga il disturbo ai residenti: invade Borgo Pio e la produzione rimborsa per i disagi

James Bond paga il disturbo ai residenti: invade Borgo Pio e la produzione rimborsa per i disagi
di Laura Larcan
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Giovedì 26 Febbraio 2015, 23:41 - Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 08:49
Il mio nome è Bond, James Bond, e ti rimborso per i disagi. Rilassati, baby, se ti faccio chiudere il bar o il ristorante, perché io pago il disturbo. Pazienza se i residenti debbano rispettare il coprifuoco, guai a uscire, entrare, affacciarsi o accendere le luci, perché io li ricompenso. Anzi, qualcuno più intraprendente lo pago extra per assicurarmi gli standard di security nel condominio. Già, perché l’agente di Sua Maestà è anche un uomo d’affari. Economici, ovvio. Ed è quello che sta accadendo nella zona di San Pietro, dove è sbarcata la troupe di “Spectre”, senza Daniel Craig volato martedì a Londra in pausa dal set, inseguito dal gossip mai confermato di un infortunio alla testa sbattuta contro il tettuccio della sua Aston Martin per un sampietrino sconnesso a via di San Gregorio. La 24esima pellicola della saga di 007 diretta da Sam Mendes ha invaso Borgo Pio, un concentrato di vicoli, stradine, piazzette e palazzi bassi dal cuore antico, quasi tutti residenziali e turistici.



“SEQUESTRATI E CONTENTI”

Difficile invaderlo con l’imponenza di attrezzature da blockbuster hollywoodiano, pretendere divieti di sosta, ordinare chiusure del traffico a macchine e persone, scatenare orde di body-guard sempre più allergici ai fotografi (che bloccano ora con i laser), senza solleticare qualche risentimento. E il portafoglio con libretto degli assegni è l’arma vincente. Il caos c’è ma nessuno è offeso. Anzi, sono quasi divertiti dal via vai di cavi, gruppi elettrogeni, Aston Martin: «Ci fanno chiudere alle quattro del pomeriggio, ma non c’è problema, ci rimborsano. Questa è una produzione americana seria. M’è capitato tempo fa con un film italiano e la produzione non ha mica pagato il disturbo», racconta il gestore di un ristorante in via degli Ombrellari.



Quanto pagano? Dipende dai giorni, dal tipo di locale, da quanto incassa normalmente in quella giornata. A via degli Ombrellari e Borgo Vittorio (cuore delle riprese di mercoledì e ieri notte) la Metro Goldwyn Mayer ha pagato fino a 5mila euro per chiudere un solo bar: «Per noi va bene così - dicono i proprietari - Il guadagno per noi è tutto di giorno, da una certa ora in poi vendiamo pochi caffè».



Stesso “gentleman agreement” da portafoglio per i residenti. «Anche i residenti sono stati rimborsati - raccontano dal ristorante di via degli Ombrellari - Sono stati pagati tra i 400 e i 700 euro ad appartamento. La cifra più alta è per quelli che si affacciano sulla strada coinvolta delle riprese. D’altronde le persone dalle 21 non possono più uscire o rientrare». E può capitare anche che qualche inquilino guadagni 100 euro in più per assistere il personale della security e monitorare che nel condominio vengano rispettati gli orari.



LA VISITA DELLA STAR

E c’era da essere doppiamente contenti ieri, perché se il sexy Craig è tornato sul Tamigi, in via degli Ombrellari è spuntato Ben Stiller. Già proprio Mister “Una notte al Museo” a spasso sul set di 007. Anche lui incuriosito da questo “borgo” di Roma. Si è trattenuto a lungo per parlare con stuntman e controfigure (compresa quella di Craig) in attesa del ciak, sedute nelle macchine di scena. Con tanto di Fiat500 “truccata”, la vettura contro cui si scontra la Jaguar del “cattivo” durante l’inseguimento. L’attore stava effettuando un sopralluogo per il suo nuovo film “Zoolander 2” che girerà a Roma a fine marzo, tra Cinecittà ed esterni. Ma questa zona sembra piacere molto al regista di “Spectre”. Qui continuerà a girare fino a domenica. Stanotte il ciak è in via Plauto, vicolo delle Palline e via dei Corridori con vista sul Passetto di Borgo, per poi trasferirsi, di poco, a via della Conciliazione per le riprese di lunedì notte.