L'ultima beffa di Jack lo Squartatore: fallisce l'esame del dna che doveva smascherarlo

L'ultima beffa di Jack lo Squartatore: fallisce l'esame del dna che doveva smascherarlo
di Cristina Marconi
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Martedì 21 Ottobre 2014, 00:39 - Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 22:08

L’identità di Jack Lo Squartatore ripiomba nel mistero in cui è rimasta avvolta per 126 anni.

Ad uccidere cinque prostitute nelle strade povere e buie di Whitechapel, nella Londra di fine Ottocento, potrebbe non essere stato il barbiere polacco Aaron Kosminski, additato come “chiaramente, categoricamente e assolutamente” colpevole in un libro pubblicato quest’anno e basato sull’analisi del Dna trovato su uno scialle insanguinato appartenuto ad una delle vittime.

Il risultato sarebbe tutt’altro che incontrovertibile visto che è basato su un calcolo sbagliato, secondo alcuni esperti tra cui Sir Alec Jeffreys, l’inventore delle impronte digitali genetiche. Secondo quanto riporta il quotidiano The Independent, ci sarebbe stato un “errore di nomenclatura” nell’analisi del Dna, ossia un punto decimale messo nel posto sbagliato.

LA STORIA

Per arrivare ad incastrare il presunto colpevole, il dottor Jari Louhelainen, biologo molecolare dell’università John Moores di Liverpool ed esperto di fama mondiale, aveva estratto sei frammenti da uno scialle macchiato di sangue lasciato accanto a Catherine Eddowes, una poveretta ritrovata senza utero né reni a Mitre Square.

Lo scialle, conservato (e mai lavato) dalla famiglia di un poliziotto di servizio la notte dell’omicidio, era stato comprato nel 2007 da Russell Edwards, uomo d’affari e per sua stessa ammissione “detective della domenica”, il quale aveva incaricato Louhelainen di analizzarlo.

Avvalendosi della banca dati dell’Istituto di Medicina Legale, quest’ultimo aveva confrontato il materiale genetico estratto dallo scialle con quello di Karen Miller, una discendente della Eddowes, e con quello di un discendente della sorella di Kosminski che ha però chiesto di non essere identificata.

Le conclusioni dell’analisi parlavano di una combinazione rarissima, pari a 314,4C, che capita una volta ogni 290.000 casi, ma non sono mai state pubblicate su riviste scientifiche, bensì solo nel libro “Naming Jack the Ripper”, letteralmente “Dare un nome a Jack lo Squartatore”, in cui si dichiarava il caso chiuso. Il nome di Kosminski era negli appunti dell’ispettore capo dell’epoca, Donald Swanson, dove viene descritto come un ebreo polacco «di bassa estrazione sociale», mentre un altro inquirente, Melville Macnaghten ne parla come di un uomo che «odiava profondamente le donne» e che aveva «forti tendenze omicide».

I DUBBI

Ma altri esperti hanno fatto presente che si tratta invece di una mutazione di 315,5C, tutt’altro che rara, che avrebbe portato ad una frequenza di un caso di 29.000 ai tempi dei calcoli di Louhelainen, nel 2011. «Se la frequenza della combinazione è veramente del 90% superiore, e non 1 su 290.000, allora ovviamente non è assolutamente significativa, e la stessa coincidenza sarebbe stata presente con praticamente chiunque avesse maneggiato lo scialle negli anni». E Jeffreys non è l’unico esperto ad aver sollevato dei dubbi: il primo è stato un blogger australiano appassionato di crimine, ma anche Mannis van Oven, professore di biologia molecolare forense all’Università di Rotterdam, e il professor Hansi Wassensteiner dell’istituto di medicina legale di Innsbruck, si sono detti perplessi.

LA ROSA

Nella rosa dei sospettati per alcuni degli omicidi più leggendari della storia non c’è solo Kosminski, che all’epoca dei fatti aveva 23 anni, viveva con due fratelli e una sorella in Greenfield Street, a circa 200 metri da una delle vittime, la terza, Elizabeth Stride, sgozzata a Duffield’s Yard, Berner St., e morì in un ospedale psichiatrico a 53 anni. Anzi, si tratta di una delle ipotesi meno intriganti, visto che tra i sospettati c’erano anche il principe Albert Victor, duca di Clarence e nipote della regina Victoria o il pittore post-impressionista Walter Sickert. Oltre ad una serie di altri personaggi minori come John Pizer il calzolaio.

Chiunque sia stato, sulla sua coscienza oltre alla Eddowes e alla Stride, ci sono anche Mary Ann Nichols, sbudellata a Buck’s Row, Annie Chapman, a cui era stato tolto l’utero al 29 di Hanbury Street, e Mary Jane Kelly completamente mutilata con il cuore strappato a 13 Miller’s Court. «La conclusione raggiunta nel libro secondo cui Aaron Kosminski era Jack lo Squartatore si basa su molto più di questo dato», si sono difesi dalla casa editrice Sidgwick&Jackson.

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