Calendario Pirelli 2016, poco nudo: si celebrano le donne vincenti

Calendario Pirelli 2016, poco nudo: si celebrano le donne vincenti
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Lunedì 30 Novembre 2015, 14:18 - Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 08:43

È il più longevo di sempre, visto che esiste e fa parlare di sè dal 1964. Ma quest'anno The Cal segna una svolta nel suo percorso, almeno quello artistico. Per la prima volta guarda alla donna non più, o non solo, nella sua sensualità, ma nella sua interezza di madre, professionista, artista, persona impegnata e di successo. Il Calendario Pirelli 2016 è stato svelato a Londra. Gli scatti sono stati affidati alla fotografa americana Annie Leibovitz, che ha scelto uno studio di New York come set.

E' la seconda volta che Leibovitz si cimenta con The Cal dal momento che già nel 2000 era stata chiamata a interpretare le donne per il calendario e aveva scelto le danzatrici del corpo di ballo del coreografo Mark Morris. Quelle del 2000 sono state la prima serie di nudi della sua carriera. Protagoniste di questa nuova edizione dunque tredici donne in carriera e di successo, nemmeno tutte giovani, dal carattere forte e deciso, come la tennista Serena Williams, l'artista, musicista e performer Yoko Ono, la produttrice cinematografica Kathleen Kennedy (presidente di Lucasfilm), la cantante Patti Smith.

Tra le pagine anche i ritratti della celebre modella Natalia Vodianova (oggi compagna del figlio del presidente di Lvmh) e dell'attrice Amy Schumer, la collezionista d'arte e mecenate Agnes Agnus (presidente emerito del Moma), l'opinionista, critica e scrittrice Fran Lebowitz, la presidente di Ariel Investment Mellody Hobson, impegnata in progetti filantropici a Chicago, la regista Ava DuVernay, la blogger Tavi Gevinson, l'artista iraniana Shrin Neshat.

Esempi di vita oltre che di lavoro, come nel caso della Vodianova che pur rappresentando nel calendario la 'leggerezzà della moda, è anche l'emblema di come dal nulla, da una realtà poverissima, si possa arrivare all'apice della carriera non solo con la bellezza, ma anche con l'umiltà di chi si rimbocca le maniche e inizia giovanissima a lavorare. Gli scatti sono quasi privi di nudo, così come già nei primi calendari degli anni Sessanta o, più di recente, con quello di Peter Lindbergh del 2002; di Patrick Demarchellier del 2008 e di Steve McCurry del 2014.

«Abbiamo chiesto ad Annie di fare qualcosa di diverso e di raccontare la qualità delle donne di tutto il mondo» ha spiegato l'ad Marco Tronchetti Provera, in occasione della presentazione alla stampa. « Donne che vengono da ovunque, da storie e ceti sociali differenti. È ciò che Pirelli pensa essere la bellezza e la bellezza sono le donne nella loro interezza dell'essere».

“The Cal” nasce come progetto esclusivo di Pirelli UK Ltd, la consociata inglese del gruppo della Bicocca, che vi lavorava con ampi margini di autonomia. Sono infatti gli inglesi che, alla ricerca di una strategia di marketing per superare la concorrenza domestica di altre case britanniche di pneumatici, nel 1964 incaricano un fotografo, l’inglese Robert Freeman, ritrattista dei Beatles, di dare vita, sotto la direzione di Derek Forsyth, a un progetto all’epoca del tutto innovativo. Vede così la luce un prodotto editoriale raffinato ed esclusivo, con valenze artistiche e culturali che andarono da subito ben oltre il campo della moda e del glamour. Da allora e per 50 anni, “The Cal” continua a scandire il passare dei mesi offrendo – attraverso le immagini dei più acclamati fotografi del momento – una lettura e un’interpretazione del costume, spesso anticipatorie di nuove tendenze.

La storia del Calendario Pirelli può essere divisa in tre periodi distinti: – il primo decennio, dal 1964 al ’74, seguito da una lunga interruzione delle pubblicazioni (nove anni) a causa della recessione economica seguita all’austerity; – il secondo decennio, dall’84 al ’94, che inizia con la rinascita del Calendario e il progressivo ritorno alla ribalta; – dal 1994 a oggi, a cavallo di due secoli, che vede “The Cal” affermarsi come un oggetto cult, capace di fare tendenza.

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