Una modifica che non cambia più di tanto le cose, visto che anche con la modifica Enel è l'unica tra le società quotate a partecipazione pubblica «ad avere in statuto una clausola specifica, la cosiddetta clausola etica». Del resto l’anno scorso la proposta del Tesoro di introdurre la stessa clusola etica era stata rispedita al mittente dall’assemblea di Eni, Finmeccanica e Terna. Dunque, la puntualizzazione è d’obbliego per Grieco. L’intenzione del cda era rendere meno stringenti le norme in materia di requisiti di onorabilità e connesse cause di ineleggibilità e decadenza dei componenti il consiglio stesso introdotte lo scorso anno su iniziativa del ministero dell’Economia. E così sarà. La decadenza per gli amministratori scatterà solo in presenza di una condanna, anche in primo grado, e non, come prevede lo statuto attuale, se rinviati a giudizio.
La stessa assemblea ha poi approvato il bilancio chiuso con un utile consolidato di 517 milioni (-84%) insieme alla distribuzione di un dividendo pari a 0,14 euro per azione (0,13 euro nel 2013). Che vale un assegno da 335,7 milioni per il ministero dell'Economia.
Quanto all’opportunità offerta alle aziende di tlc di sfruttare il cambio dei contatori per portare la fibra alle case italiane, «stiamo parlando con tutti gli operatori telefonici», ha detto l’ad dell'Enel, Francesco Starace. «Chi è interessato - ha aggiunto - può eseguire la cablatura integrale dell'Italia in tempi brevi, a costi pazzescamente competitivi: ci vorranno tra i 3 e i 4 anni, o 5, sono velocità straordinarie».
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