Istat, Pil verso un nuovo calo nel terzo trimestre: Fitch taglia le stime (-0,2%)

Istat, Pil verso un nuovo calo nel terzo trimestre: Fitch taglia le stime (-0,2%)
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Martedì 30 Settembre 2014, 18:20 - Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 18:29

Una nuova flessione del Pil nel terzo trimestre dell'anno. quanto suggerisce l'indicatore anticipatore dell'Istat, aggiornato a luglio, realizzato in base a un insieme di variabili. Indice che in rallentamento. Lo rileva l'Istituto nella nota mensile.

Stime riviste al ribasso Nella precedente nota mensile, invece, l'Istat stimava per il terzo trimestre una sostanziale stagnazione dell'economia, indicando una variazione pari a zero (con un intervallo di confidenza compreso tra +0,2% e -0,2%). Tutto ciò dopo che il Prodotto interno lordo del secondo trimestre, e sono dati consolidati, ha chiuso in calo dello 0,2%, decretando la recessione tecnica.

Inflazione vicina allo zero L'Istat vede inoltre possibile «il permanere dell'inflazione italiana su livelli vicini allo zero nei prossimi mesi». «Il mercato del lavoro - aggiunge - nonostante qualche isolato segnale positivo, non sembra ancora presentare miglioramenti significativi».

Economia debole «Continua la fase di debolezza ciclica dell'economia italiana che si accompagna al rallentamento dell'area euro. Tuttavia - aggiunge l'Istat - il deprezzamento del cambio dell'euro verso il dollaro porterebbe ad una ripresa delle esportazioni». Questa fase «è attesa proseguire anche nel terzo trimestre». «Il deterioramento dei ritmi produttivi riflette la carenza di domanda interna che colpisce soprattutto gli investimenti», spiega l'Istituto. E fa notare come negli ultimi due mesi, la fiducia delle imprese italiane sia «arretrata sui valori di inizio anno, con perdite più marcate nei settori dei servizi».

Fitch taglia le stime. La ricaduta in recessione del primo semestre di quest'anno dell'Italia, rileva Fitch nel rapporto trimestrale sulle stime economiche mondiali, ha colto in contropiede l'agenzia, che prevedeva una «modesta ripresa». I dati del secondo trimestre evidenziano che «l'economia italiana deve ancora beneficiare del rallentamento del consolidamento fiscale, della ripresa della domanda esterna o dell'allentamento monetario fornito dalla Bce». Inoltre sia la fiducia delle famiglie, sia quella delle imprese è calata negli ultimi mesi. Sul fronte dell'inflazione Fitch prevede «un modesto aumento» nei prossimi mesi dovuto a effetti della base tecnica, ma il livello resterà molto basso allo 0,4% nel 2014, allo 0,5% nel 2015 e all'1% nel 2016. Fitch prevede per la Germania una crescita del Pil dell'1,6% quest'anno, seguita da +1,8% e +1,7% nei prossimi due. Per la Francia le prospettive sono di +0,4%, +0,8% e +1,2% e per la Spagna di +1,3% quest'anno seguito da +1,5% sia nel 2015 che nel 2016. Per l'intera Eurozona le previsioni puntano a +0,9% quest'anno e +1,3% il prossimo seguito da +1,5% nel 2016. Brillanti nell'insieme le prospettive per il Regno Unito: +3% quest'anno seguito da +2,5% e +2,3%. Per gli Usa le stime sono di +2,2%, +3,1% e +3%. I principali Paesi avanzati secondo Fitch cresceranno in media dell'1,7% nel 2014 e del 2,2% sia il prossimo anno che il successivo. E solo l'Italia avrà il segno meno quest'anno.

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