Grecia, Eurogruppo attacca Varoufakis: «Ministro perditempo»

Grecia, Eurogruppo attacca Varoufakis: «Ministro perditempo»
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Venerdì 24 Aprile 2015, 13:40 - Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 22:15
Sulla Grecia «bisogna fare di più, c'è il senso d'urgenza, i greci sanno che il tempo sta finendo, ma aprile ancora non è finito»: cosi il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem.

«I progressi non sono sufficienti, il negoziato deve proseguire, la migliore opzione è concludere il programma, è importante che la Grecia acceleri e cominci ad attuare le riforme», conferma il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis entrando all'Eurogruppo. Anche il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici sottolinea l'urgenza di fare passi avanti. «Il messaggio oggi è che bisogna accelerare, i progressi vanno troppo lenti, c'è un senso di urgenza», dice. E il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble annuncia: le discussioni sulla Grecia «non sono avanzate a sufficienza, oggi ascolteremo un rapporto sullo stato delle cose e diremo che il tempo ha un limite».



E alcuni colleghi dell'Eurogruppo sarebbero stati duri con il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis da alcuni suoi colleghi all'Eurogruppo di Riga, per il modo con cui sta portando avanti le trattative con i creditori internazionali.
«Un perditempo, un dilettante», avrebbero detto secondo Bloomberg, che cita fonti vicine alla riunione.



«La liquidità d'emergenza (Ela) sarà data fino a che le banche (greche ndr) saranno solvibili e ci sarà collaterale adeguato, ma vista l'attuale fragilità della situazione la Bce potrebbe dover tornare indietro e rivedere l'haircut» sul collaterale, ha spiegato il presidente della Bce Mario Draghi.



«No comment» di Yanis Varoufakis sullo stato di liquidità del tesoro Greco. Alla richiesta di fornire indicazioni sulla effettiva situazione delle casse pubbliche il ministro dell'Economia ha preferito non rispondere in dettaglio limitandosi a ricordare che la Grecia in questo periodo ha onorato i propri impegni di pagamento «attingendo alle riserve».



Tagli alle pensioni, che il Governo greco non ritiene utili a stabilizzare il Paese, moratoria sulla confisca delle prime case, che per il Governo creerebbe nuovi poveri, avanzo primario: queste le «differenze per cui non c'è accordo» con l'Ue, «ma ci dobbiamo concentrare su come raggiungerlo perchè non c'è alternativa»: così Varoufakis.



«Oggi abbiamo espresso la determinazione per un accordo rapido, ed espresso l'ansia per la quantità di tempo che si sta impiegando per far convergere le nostre vedute», ha detto Varoufakis. Sebbene, ha spiegato, ci sia stata nelle ultime settimane «una chiara indicazione che il processo va verso una convergenza», oggi si è discusso anche «dei punti su cui non si trova un terreno comune».
Come «la domanda da parte di alcune delle istituzioni di tagli alle pensioni, una cosa a cui il Governo greco si oppone perchè non li considera necessari alla stabilizzazione finanziaria». Poi c'è la questione della «moratoria sulla confisca delle prime case, dove la nostra visione resta questa: nelle zone povere, confiscare la prima casa significherebbe creare senzatetto», e anche «diminuire la capitalizzazione delle banche», perchè con la recessione del mercato immobiliare «i prezzi vanno a terra» e le banche che usano gli immobili come collaterale si ritrovano con beni senza valore. Infine, la questione dell'avanzo primario. Sono queste «le ragioni per le quali non c'è un accordo», ha spiegato.




Intanto è in deciso rialzo la Borsa greca nelle prime fasi della seduta. L'indice Ase di Atene avanza del 3,22%, ed è in corso un rally delle banche, dopo i minimi da due anni e mezzo segnati dal listino in settimane e mentre è in corso l'Eurogruppo a Riga. Piraeus bank avanza del 13,36%, Attica del 9,3%, Eurobank Ergasias sale del 9,09%.




Decine di migliaia di famiglie greche con problemi finanziari avranno una boccata d'ossigeno: la Banca del Pireo, infatti, sulla scia delle iniziative del governo Tsipras contro la «crisi umanitaria», intende cancellare i debiti degli indigenti fino a 20.000 euro da crediti al consumo e dalle carte di credito e congelare i mutui svalutando gli interessi. Lo riferisce l'edizione online del quotidiano To Vima. In base all'annuncio della Banca del Pireo, tutti i clienti dell'istituto di credito possono beneficiare di questa iniziativa a condizione che soddisfino i requisiti previsti nel disegno di legge di recente approvato dal Parlamento per far fronte alla crisi umanitaria in atto nel Paese. In questo caso, la banca cancellerà il 100% dei debiti fino a 20.000 euro (sia da prestiti al consumo che da carte di credito), bloccherà i mutui per la casa e cancellerà i relativi interessi da pagare. Fonti bancarie hanno riferito che tale decisione avrà un costo di decine di milioni di euro, ma fondamentalmente spiana la strada ad altre banche greche affinchè adottino iniziative analoghe. Le stesse fonti hanno sottolineato che questo è il primo caso di cancellazione di un debito di massa sotto la pressione della crisi umanitaria in Grecia. L'istituto ha inoltre dichiarato che l'intervento riflette il proprio impegno per adattarsi alle esigenze dell'economia e della società greca in un ambiente in continua evoluzione.
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